sono disoccupato non posso pagare equitalia

Sono disoccupato e non posso pagare Equitalia: che fare?

Gli argomenti di questo articolo

Sempre più persone oggi si trovano a vivere il dramma di essere senza lavoro e, al tempo stesso, sommerse dai debiti con Equitalia.

Le crisi degli ultimi anni hanno lasciato il segno, i prezzi sono schizzati alle stelle e a pagarne il prezzo più alto sono proprio gli imprenditori e i professionisti.

Categorie che, per troppo tempo, sono state viste come “privilegiate”, quando in realtà sono quelle più esposte ai rovesci dell’economia.

Si tratta di persone che hanno creduto nel loro progetto, investendo tutto in un’attività o in una partita IVA.

Hanno lottato per costruire qualcosa, per dare un futuro a sé stessi e ai propri dipendenti.

Ma quando il mercato ha iniziato a crollare, quando la crisi ha chiuso i rubinetti del credito e i clienti hanno smesso di pagare, molti di loro si sono trovati con le spalle al muro.

Per cercare di resistere, tanti imprenditori hanno fatto l’unica cosa possibile: hanno rimandato il pagamento delle tasse per poter pagare gli stipendi. 

Non per evasione, ma per senso di responsabilità.

Oggi, il numero di professionisti e imprenditori che affermano di essere disoccupati e non in grado di pagare Equitalia è in costante crescita.

A un sogno andato in fumo, si aggiunge il peso insostenibile di un debito che sembra non avere via d’uscita.

Ma è davvero così? Esiste un modo per uscire da questo incubo e liberarsi dai debiti con il fisco?

Sono disoccupato, non posso pagare Equitalia: la rateizzazione del debito è una soluzione?

Quando si ha un debito con Equitalia, una delle prime strade che viene proposta è la rateizzazione.

Si tratta di un’opzione prevista dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, che consente di suddividere il debito in più rate per rendere il pagamento più gestibile.

Se l’importo da pagare è contenuto, la rateizzazione può effettivamente dare un po’ di respiro e permettere di saldare il debito senza subire misure più aggressive.

Ma quando il debito è troppo alto, rateizzarlo non serve a nulla.

Chi è già in difficoltà economica, chi non riesce nemmeno ad arrivare a fine mese, difficilmente potrà sostenere un piano di pagamento che prevede rate di centinaia o migliaia di euro al mese.

E quando non si riescono a pagare le rate, il debito torna a essere quello di partenza, con in più interessi e sanzioni che continuano a crescere.

Quindi, la vera domanda è: rateizzare il debito è davvero la soluzione giusta per chi non ha un’entrata stabile e sicura?

Sono disoccupato, non posso pagare i debiti: cosa succede se non pago le rate di Equitalia?

Rateizzare un debito con Equitalia può sembrare una via d’uscita, ma se non si riescono a pagare le rate, la situazione diventa ancora più pesante.

Eventuali somme già versate vengono scalate dal debito, certo, ma tutti gli interessi e le sanzioni che erano stati temporaneamente congelati riprendono a crescere.

E non finisce qui: se non si paga, Equitalia non sta certo a guardare.

Quando i soldi non arrivano, parte con le misure di incasso forzoso, ovvero con i pignoramenti:

  • Fermo amministrativo: l’auto diventa inutilizzabile.
  • Pignoramento dello stipendio o della pensione: il quinto dello stipendio o della pensione finisce direttamente nelle casse di Equitalia.
  • Pignoramento del TFR: appena si matura la liquidazione, se la prendono loro.
  • Pignoramento del conto corrente: appena entrano soldi sul conto, vengono bloccati.
  • Pignoramento di immobili e ipoteca sulla prima casa: se ci sono proprietà immobiliari, Equitalia può metterci sopra un’ipoteca o addirittura metterle all’asta.
  • Pignoramento dei beni mobiliari: se ci sono altri beni di valore, possono essere sequestrati e venduti.

La questione più delicata riguarda il pignoramento della prima casa.

In linea di principio, Equitalia non può pignorarla, ma solo se rispetta questi tre requisiti:

  1. È l’unico immobile di proprietà.
  2. È destinata ad abitazione principale.
  3. Non è un immobile di lusso (categoria A/8 o A/9).

Ma attenzione: anche se la prima casa non può essere pignorata, Equitalia può comunque metterci un’ipoteca sopra, rendendola invendibile e impossibilitando il trasferimento di proprietà fino a quando il debito non viene saldato.

Sono disoccupato e non posso pagare i debiti: come può aiutarmi la legge sul sovraindebitamento?

Molti di quelli che dicono “sono disoccupato e non posso pagare Equitalia” in realtà si trovano in una situazione ben più grave: il sovraindebitamento.

Cosa significa? Vuol dire essere in una condizione in cui, anche volendo, non c’è alcun modo per estinguere il debito.

Quando il debito è troppo grande, quando cresce più velocemente di quanto si riesca a saldarlo, la verità è una sola: da soli non se ne esce.

Tuttavia, la soluzione c’è, ed è la legge 3/2012 contro il sovraindebitamento.

Grazie a questa norma, contenuta oggi nel nuovo Codice della Crisi, è possibile:

  • Saldare il debito in base alle proprie reali possibilità.
  • Pagare solo una parte del totale.
  • Vedere il resto cancellato definitivamente grazie all’omologa del giudice.

Non si tratta di una “scorciatoia” per chi non vuole pagare, ma di una legge pensata proprio per chi è rimasto schiacciato dai debiti e ha bisogno di una soluzione concreta per ripartire.

Ne ha diritto chiunque si trovi in una condizione di sovraindebitamento, ma in particolare gli imprenditori e i professionisti che, dopo anni di sacrifici, si ritrovano con un carico fiscale impossibile da sostenere.

Persone che, se liberate dal peso dei debiti, possono tornare a creare valore, a lavorare, a contribuire alla crescita del Paese.

È per questo che la legge sul sovraindebitamento non è solo un’opportunità, ma un diritto.

E se ti trovi in questa situazione, la cosa peggiore che puoi fare è rimandare.

Più passa il tempo, più il debito cresce, più diventa difficile uscirne.

[Storia vera] Stefano cancella 714.000 € di debiti con Equitalia grazie a Legge3.it

CANCELLARE 714.000 € di debiti con Equitalia grazie a Legge3.it [e tornare a vivere]

Francesco era un autotrasportatore, ma la crisi del 2008 ha travolto la sua attività.

I clienti fallivano, i mancati pagamenti si accumulavano e i debiti aumentavano senza controllo.

“Ho provato a resistere, ma era impossibile. Alla fine, nel 2010, ho dovuto chiudere tutto.”

Trovare un lavoro da dipendente gli ha permesso di coprire le spese quotidiane, ma il debito continuava a crescere.

Interessi, sanzioni, cartelle di Equitalia: la cifra è arrivata a 714.000 euro.

Gli avvocati gli dicevano che i debiti vanno pagati, ma con il suo stipendio era irrealistico.

La tensione era insostenibile, al punto da portarlo alla separazione.

Grazie all’aiuto di Legge3.it, Francesco ha ottenuto un piano di rientro sostenibile e ha cancellato la paura.

Prenota una consulenza gratuita con gli Specialisti Legge3.it

Chi si trova in una situazione di sovraindebitamento sa bene cosa significa convivere con l’angoscia delle scadenze, delle cartelle esattoriali e delle continue richieste di pagamento.

È un peso che non lascia spazio alla serenità, che logora giorno dopo giorno e rende impossibile guardare al futuro con fiducia.

Ma restare bloccati in questa condizione non è l’unica opzione.

Esiste una soluzione concreta e definitiva.

Se i debiti ti stanno togliendo il respiro e ogni mese diventa sempre più difficile, è il momento di agire.

Chiama ora il Numero Verde 800 66 25 18 e richiedi una consulenza gratuita con uno Specialista di Legge3.it.

Durante la consulenza, analizzeremo la tua situazione e individueremo la strategia migliore per liberarti dai debiti in modo sostenibile e a norma di legge.

Il mio team è specializzato nelle procedure contro il sovraindebitamento e sa esattamente cosa fare per aiutarti.

Chiama ora o compila il modulo per essere ricontattato.

Buona vita,

Gianmario Bertollo

Vivi una situazione di sovraindebitamento
e non sai come uscirne?

Vivi una situazione di
sovraindebitamento e non
sai come fare ad uscirne?

Se pensi di aver bisogno del mio aiuto, compila il form che trovi qui.

Accederai a un breve questionario che ti chiedo di compilare con precisione, perché grazie ad esso capirò se possiamo gestire la tua pratica e come.