Hai acceso un finanziamento, ma il giorno dell’addebito il conto è vuoto. Cosa succede se la finanziaria non trova soldi sul conto?
Le conseguenze possono essere più gravi di quanto pensi.
Quando la finanziaria non trova soldi sul conto, il pagamento della rata salta.
Questo è l’inizio di una serie di guai in cui il debito rimane e con questo arrivano altri problemi!
Prima arriva un sollecito, poi iniziano le more!
Se la situazione non si risolve, il recupero crediti entra in gioco e, se ancora non si paga, la finanziaria può avviare azioni legali.
- Ma quali sono i tempi?
- Cosa succede esattamente?
- E soprattutto, quali rischi si corrono se non si riesce più a pagare?
In questo articolo affrontiamo tutti i passaggi che si attivano quando una rata non viene pagata.
Vedremo fino a dove può spingersi la finanziaria e quali sono le vere conseguenze per chi non riesce a far fronte ai propri debiti.
Rate del finanziamento non pagate: cosa succede?
Se la finanziaria non trova soldi sul conto per addebitare la rata, il pagamento fallisce.
La prima conseguenza è un avviso di mancato pagamento che potrebbe arrivare tramite SMS, email o lettera.
Questo è solo l’inizio!
Se non non si versa l’importo dovuto entro pochi giorni, scattano le prime more e sanzioni, gli interessi aumentano e il debito inizia a crescere.
Dopo il primo sollecito, la finanziaria riprova l’addebito o chiede un pagamento manuale.
Se il conto è ancora vuoto e non si paga, il nome del debitore potrebbe finire nelle liste dei cattivi pagatori, come il CRIF.
Col passare del tempo, la situazione peggiora.
Se si accumulano più rate non pagate, il creditore si rivolge ad una società di recupero crediti che interviene con telefonate insistenti e lettere di sollecito.
Se si continua a non pagare, il contratto di finanziamento può essere revocato. Questa posizione complica ulteriormente le cose perché si è perso il diritto di poter rimborsare il debito a rate.
Oltre tutto è l’anticamera in cui la finanziaria può avviare azioni legali, fino ad arrivare a pignoramenti e altre misure più gravi.
Saltare una rata non è un semplice inconveniente, è l’inizio di una spirale pericolosa che può portare a conseguenze molto pesanti!
Quanto tempo si ha per pagare una rata scaduta?
Quando una rata scade senza essere pagata, il tempo a disposizione per rimediare dipende dal contratto e dalla politica della finanziaria.
In genere, dopo il primo mancato pagamento, alcune società finanziarie concedono dai 10 ai 30 giorni per saldare senza subire gravi conseguenze.
Questo periodo serve per permettere al debitore di regolarizzare la situazione senza penalità eccessive se la finanziaria non trova i soldi sul conto.
Se anche entro questi termini non si paga, scattano gli interessi di mora.
La finanziaria potrebbe inviare un primo sollecito via email, SMS o raccomandata.
Si tratta di un avviso che invita a saldare il debito il prima possibile!
Dopo 30-60 giorni, la rata viene considerata ufficialmente in arretrato e qui potrebbe già scattare la segnalazione come cattivo pagatore al CRIF.
Superati i 90 giorni di ritardo, il credito viene classificato come sofferenza bancaria.
A questo punto, la finanziaria può:
- Revocare il finanziamento e chiedere il pagamento immediato del debito residuo.
- Passare il caso a una società di recupero crediti.
- Avviare un’azione legale per il pignoramento di stipendio, conto corrente o beni.
I tempi per pagare una rata scaduta non sono infiniti.
Più il ritardo si allunga, più aumentano interessi, costi aggiuntivi e rischi legali.
Se non riesci a pagare subito, ignorare il problema non è mai la soluzione!
Cosa succede se il debitore non può pagare neanche dopo il recupero crediti?
Quando non si riesce a pagare neanche dopo l’intervento del recupero crediti, la situazione si complica ulteriormente.
Le conseguenze possono essere gravi e influire pesantemente sulla vita quotidiana!
Azioni legali
Se si ignorano le richieste di pagamento, anche attraverso il recupero crediti, il creditore può avviare azioni legali.
Questo comporta l’emissione di un decreto ingiuntivo da parte del giudice, che ordina al debitore di saldare il debito entro un termine stabilito.
Se non si rispetta questo ordine, si procede con il pignoramento dei beni.
Pignoramento dei beni
Il pignoramento può riguardare diversi aspetti del patrimonio:
- Stipendio o pensione: Una parte del reddito mensile viene trattenuta direttamente alla fonte fino al completo pagamento del debito.
- Conto corrente: I fondi presenti sul tuo conto possono essere bloccati e utilizzati per saldare il debito.
- Beni mobili e immobili: Oggetti di valore, veicoli o proprietà possono essere sequestrati e venduti all’asta per recuperare l’importo dovuto.
Segnalazione nelle banche dati creditizie
Il mancato pagamento prolungato porta alla segnalazione come cattivo pagatore nelle banche dati creditizie, come il CRIF o la Centrale Rischi della Banca d’Italia..
Aumento del debito
Oltre al debito iniziale, si aggiungono interessi di mora, spese legali e altre penalità.
Questo fa crescere ulteriormente l’importo dovuto, rendendo ancora più complicata la possibilità di estinguere il debito.
Impatto sulla vita quotidiana
Le azioni di recupero possono causare stress, ansia e difficoltà nelle relazioni personali e professionali.
Le continue sollecitazioni e le possibili azioni legali possono compromettere la serenità e quella della famiglia dell’indebitato.
Ma anche la salute può risentirne seriamente, essere continuamente sotto stress porta ad un drastico abbassamento del sistema immunitario, mettendo a rischio la persona a malattie e malori.
Quali sono le penali applicabili in caso di mancato pagamento?
Quando non si paga una rata di un finanziamento, le conseguenze possono essere immediate e significative.
C’è un aumento dei costi e delle uscite che può arrivare ad essere anche importante, tutto dipende se e da quando si pagano le rate arretrate.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza:
Interessi di mora
Dal giorno successivo della scadenza della rata non pagata, vengono applicati gli interessi di mora.
Questi interessi aumentano l’importo dovuto alla società finanziaria e sono calcolati secondo quanto stabilito nel contratto.
Penali per ritardo
Oltre agli interessi di mora, molte società finanziarie applicano penali per il ritardo nel pagamento.
Queste possono variare da pochi euro fino ad arrivare anche a 50 € per ogni rata saltata, la differenza è data dalle politiche della finanziaria e da quello che prevede il contratto.
Segnalazione come cattivo pagatore
Se il ritardo nel pagamento si protrae, la finanziaria può segnalare alla centrale rischi della CRIF.
L’iscrizione in queste liste dipende dai ritardi nei pagamenti delle rate arretrate, più si ritarda più si rimane iscritti.
Essere segnalati in CRIF metterà in seria difficoltà la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti in futuro se segnalati.
Risoluzione del contratto
In caso di mancato pagamento prolungato, la finanziaria può risolvere unilateralmente il contratto per inadempienza.
Ogni contratto di finanziamento prevede un periodo di ritardo massimo tollerato, superato questo periodo, o accumulate un numero di rate non pagate, la finanziaria può far decadere dal beneficio dei termini e quindi interrompere il contratto.
In questo caso il debitore sarà obbligato a restituire immediatamente l’intero importo residuo del finanziamento, comprensivo di tutte le penali e gli interessi accumulati.
Azioni legali
Continuando a non pagare, le cose andranno solo a peggiorare, la finanziaria può intraprendere azioni legali per recuperare il credito.
Il creditore ha il diritto di rivolgersi al giudice per iniziare tutte quelle procedure per il recupero forzoso delle cifre attraverso i pignoramenti.
Si tratta di pignoramenti sullo stipendio, sulla pensione, del conto corrente, di beni, di beni immobili e di tutto quello che può essere pignorato e che abbia un valore!
Dopo quante rate non pagate scatta il pignoramento?
Il creditore che non ha incassato i propri soldi può avviare un’azione legale contro il debitore.
Può sembrare un’azione ingiusta per chi si trova in difficoltà e non può pagare, ma la legge su questo è chiara e il diritto del creditore ad avere indietro i suoi soldi è tutelato dalle norme vigenti.
Il pignoramento è una misura drastica che i creditori possono adottare quando un debitore non paga le rate di un finanziamento.
Il numero di rate non pagate che porta al pignoramento varia in base al tipo di finanziamento e alle clausole contrattuali.
Per i prestiti personali, non esiste una regola fissa valida per tutti.
Alcuni possono agire direttamente solo dopo 3 mesi di mancati pagamenti, altri possono avere anche tempi di tolleranza più lunghi.
Superati i tempi previsti, la finanziaria può avviare le procedure di pignoramento.
Alcuni istituti di credito potrebbero anche decidere di cedere il credito a delle società apposite e, nella cessione, i costi potrebbero aumentare anche in modo importante!
Nel caso dei mutui, la situazione è diversa.
I tempi possono cambiare anche di molto, tutto dipende dal momento della stipula del contratto, dalla banca e da altri fattori.
Nella pratica si vedono tempi diversi, alle volte trascorre molto tempo rispetto il numero dei mesi previsti, altre volte avviene a ridosso della scadenza.
Quindi, non bisogna mai fare affidamento su lunghi tempi burocratici.
Prima di procedere al pignoramento, il creditore deve ottenere un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo.
Nel caso di contratto di mutuo questo non è necessario perché il contratto di mutuo è già un titolo esecutivo.
Se anche dopo il decreto ingiuntivo il debitore non paga, gli viene notificato un atto di precetto, che lo intima a saldare il debito entro un termine stabilito, solitamente 10 giorni.
Se anche in questo caso il pagamento non avviene, si procede con il pignoramento dei beni del debitore.
Una nota di chiarezza: il creditore può pignorare qualsiasi bene del debitore, non ha alcun vincolo. Una finanziaria può procedere a pignorare la casa, anche se questa è ipotecata dalla banca e il mutuo è regolarmente pagato!
Il numero di rate non pagate che porta al pignoramento dipende dal tipo di finanziamento e dalle specifiche contrattuali.
E’ fondamentale leggere attentamente il proprio contratto e, in caso di difficoltà temporanee nei pagamenti, può essere utile contattare il creditore per trovare soluzioni alternative ed evitare conseguenze gravi come il pignoramento.
Tuttavia potrebbe esserci una condizione più complessa. Il debitore potrebbe trovarsi in sovraindebitamento e non essere più in grado di saldare i propri debiti.
Questa condizione è quella che viene considerata come punto di non ritorno.
In pratica il debitore ha tanti di quei debiti, che non sarà mai in grado di poterli pagare definendo in questo modo una sua condanna all’indebitamento a vita.
Hai troppi debiti e non riesci a pagare le finanziarie? Scopri l’unico modo legale per liberarti dei debiti
Trovarsi sommersi dai debiti è una situazione angosciante!
Le rate non pagate si accumulano, le finanziarie premono per ottenere i pagamenti, e la pressione diventa insostenibile.
Questa condizione, nota come sovraindebitamento, si verifica quando i debiti superano di gran lunga le proprie capacità economiche, rendendo impossibile farvi fronte.
Le conseguenze del sovraindebitamento sono gravi:
- Stress e ansia costanti: la preoccupazione per i debiti influisce sulla salute mentale.
- Perdita di beni: rischio di pignoramento di proprietà o dello stipendio.
- Isolamento sociale: vergogna e senso di colpa possono portare all’allontanamento da amici e familiari.
Ma esiste una soluzione concreta e legale per uscire da questa spirale: le procedure di sovraindebitamento introdotte dalla Legge 3 del 2012, ora integrate nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Facciamo chiarezza su un punto fondamentale. C’è un principio sacrosanto che non può essere cambiato: i debiti si pagano!
Tuttavia può accadere che il peso enorme dei debiti non possa essere più sostenuto, in quel caso interviene la legge a dare un valido aiuto alle famiglie in piena difficoltà con le procedure contro il sovraindebitamento!
Queste procedure permettono di pagare quello che la persona può, mettendo a disposizione quello che ha, per un periodo di tempo di tre anni per poi stralciare la parte che non si può pagare.
Questo permette a chiunque acceda a queste procedure, di poter pagare i suoi debiti in modo umano e poter ripartire serenamente alla fine del percorso!
La persona sarà completamente riabilitata e anche le segnalazioni alle liste dei cattivi pagatori saranno ripulite.
Per affrontare efficacemente il sovraindebitamento, è fondamentale affidarsi a professionisti esperti nel settore!
Ci sono molte figure che si propongono di aiutare persone e famiglie in questo percorso, purtroppo però molti di questi non sono all’altezza del problema.
Spingono le persone in sovraindebitamento a iniziare percorsi che non sanno portare a compimento, mettendo questi poveretti in guai ancora peggiori.
Data la delicatezza dell’argomento è necessario affidarsi esclusivamente di seri e validi Specialisti del settore.
Legge3.it è specializzata in queste procedure già dal 2016 e si occupa solo di problematiche legate al sovraindebitamento.
Questo la porta ad essere la prima ad avere una specializzazione esclusiva su queste procedure avendo aiutato 308 famiglie a liberarsi da 127.360.000 € di debiti.
Non lasciare che i debiti distruggano la tua vita.
Se ti trovi in sovraindebitamento agisci ora e riprendi il controllo del tuo futuro.
Contatta Legge3.it al numero verde 800 66 25 18 per una consulenza gratuita e scopri come puoi liberarti definitivamente dai debiti.
Il numero è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, in alternativa puoi compilare il modulo in basso per essere ricontattato!
Buona vita!
Gianmario Bertollo