Per chi vive di pensione, l’idea di vedersi sottrarre una parte del proprio assegno è un incubo. E non è difficile capire il perché.
Molti pensionati già faticano ad arrivare a fine mese con il poco che percepiscono.
La loro non è una vita fatta di sprechi, ma di rinunce continue.
E quando arriva un pignoramento, la situazione diventa insostenibile: si tratta di soldi che servono per la spesa, per le bollette, per le medicine. Per vivere.
Per questo la legge prevede dei limiti di pignorabilità, che garantiscono almeno un minimo di tutela per chi percepisce una pensione.
Ma quali sono questi limiti? Quali pensioni possono essere pignorate e quali, invece, sono protette? E soprattutto, c’è un modo per evitare il pignoramento?
In questo articolo risponderò a tutte queste domande, facendo chiarezza su un argomento che riguarda sempre più persone.
Pignorabilità pensione avendo già un prestito
Il pignoramento della pensione non è un fulmine a ciel sereno: è il risultato di un processo che inizia molto prima, quando un debito non viene saldato.
Quando un creditore non riesce a recuperare il proprio denaro, può avviare una procedura di esecuzione forzata, che lo autorizza a trattenere una parte della pensione del debitore.
Questo può accadere anche se il debito non è direttamente suo, ma è stato contratto per qualcun altro, ad esempio come garante.
In ogni caso, il meccanismo è sempre lo stesso.
Il creditore si rivolge al tribunale e ottiene un decreto ingiuntivo, che ordina al debitore di pagare. A quel punto, il debitore ha due possibilità:
- Salda il debito, evitando il pignoramento.
- Si oppone entro 40 giorni, ma solo se ha motivazioni valide.
Se il debito non viene pagato, il creditore procede con un atto di precetto, che è un ultimo avviso: entro 10 giorni bisogna pagare, altrimenti partirà l’esecuzione forzata.
Se anche il precetto non viene saldato, il creditore ha 90 giorni di tempo per avviare il pignoramento della pensione.
A questo punto, l’INPS tratterrà automaticamente una parte della pensione e la verserà al creditore fino a quando il debito non sarà estinto.
Tentare un’opposizione al pignoramento senza una vera base legale significa solo perdere tempo e soldi in spese legali.
Se il creditore ha un diritto accertato dal giudice, porterà comunque avanti la sua azione, e chi subisce il pignoramento si troverà in una situazione sempre più difficile.
Quali sono i limiti di pignoramento della pensione avendo già un prestito?
Le pensioni non possono essere pignorate senza limiti.
La legge prevede delle tutele precise per garantire che un pensionato non venga privato del minimo indispensabile per vivere.
I limiti dipendono da tre fattori fondamentali:
- L’importo della pensione
- La natura del debito (ad esempio, se si tratta di crediti fiscali, bancari o alimentari)
- La tipologia della pensione (alcune non sono pignorabili)
Di fatto, esiste una soglia minima non pignorabile che corrisponde al doppio dell’assegno sociale.
Per il 2025, l’assegno sociale è di 534,41 €, quindi il minimo vitale protetto è 1.068,82 €.
Se un pensionato riceve una pensione inferiore a questa soglia, il creditore non può toccarla.
Se invece la pensione è superiore, il pignoramento si applica solo sulla parte eccedente.
Un pensionato con una pensione di 1.500 euro, ad esempio, avrà una quota pignorabile di 431,18 euro (ovvero l’importo che eccede la soglia minima di 1.068,82 euro).
Su questa somma, il creditore potrà pignorare fino a 1/5, quindi in questo scenario il prelievo massimo sarà di 86,24 euro al mese.
Tuttavia, il limite del quinto si applica solo ai debiti ordinari.
Se il debito riguarda mancati pagamenti di alimenti dovuti per legge (ad esempio il mantenimento ai figli), la percentuale pignorabile può aumentare fino al 50% della pensione.
Insomma, la legge impone dei paletti, ma il rischio di vedersi sottrarre una parte consistente della pensione è concreto.
Pignoramento pensione limiti: in quali casi la pensione non può essere pignorata?
Non tutte le pensioni possono essere toccate dai creditori.
La legge tutela alcune categorie di redditi previdenziali, considerandoli impignorabili perché destinati a garantire la sopravvivenza del pensionato.
Ecco quali sono le pensioni escluse dal pignoramento:
- Assegno sociale – Si tratta di un sostegno economico per chi non ha altri redditi, quindi non può essere pignorato.
- Pensione di invalidità civile – Essendo una prestazione assistenziale, non può essere aggredita dai creditori.
- Assegno di accompagnamento – Stessa logica della pensione di invalidità: serve a garantire un minimo di assistenza e non può essere toccato.
- Assegno di mantenimento in regime di separazione – Se la pensione viene destinata al mantenimento del coniuge separato, non può essere pignorata da altri creditori.
- Sussidio per maternità – Anche questa è una prestazione assistenziale e non rientra tra i redditi pignorabili.
- Pensione minima – La soglia minima di sopravvivenza, calcolata come il doppio dell’assegno sociale, è protetta e non può essere toccata.
Pignoramento pensione: limiti e come evitarlo?
È la domanda che ogni pensionato si pone quando arriva la notifica di un pignoramento, e la preoccupazione è più che giustificata.
I pensionati italiani, già messi a dura prova da anni di crisi economica, si ritrovano a dover fare i conti con l’aumento del costo della vita: bollette sempre più alte, farmaci costosi, spesa alimentare che pesa sempre di più sul bilancio familiare.
Se una volta riuscivano a mantenersi con fatica e magari a dare una mano ai figli e ai nipoti, oggi molti non riescono più nemmeno a sostenere sé stessi.
Eppure, le banche e le finanziarie non guardano in faccia a nessuno: se c’è un debito da riscuotere, sanno bene che la pensione è una fonte di reddito sicura e per questo si accaniscono con i pignoramenti.
Il modo più ovvio per evitarlo sarebbe pagare il debito, ma sappiamo bene che, nella maggior parte dei casi, chi subisce un pignoramento non ha i soldi per estinguerlo.
Molti provano a giocare d’anticipo chiedendo una cessione del quinto, pensando che in questo modo il creditore non possa più pignorare nulla.
Errore gravissimo!
Pignoramento e cessione del quinto sono due trattenute diverse e possono coesistere.
Chi prova questa mossa si ritrova con due trattenute sulla pensione e ancora meno soldi per vivere.
Quindi, se il debito è troppo grande e il pignoramento è solo la punta dell’iceberg, la vera soluzione non è tentare di tamponare il problema, ma affrontarlo in modo definitivo.
E questo è possibile solo con le procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento.
Limite pignoramento pensione e procedura di sovraindebitamento
Quando il problema non è solo un pignoramento, ma un’intera montagna di debiti che non si riesce più a gestire, la questione cambia completamente.
Chi si ritrova con una pensione già al limite della sopravvivenza e deve affrontare anche una trattenuta forzata, non ha più margine di manovra.
Negli anni ho conosciuto troppi pensionati costretti a saltare pasti, a rinunciare ai farmaci essenziali, a vivere con l’angoscia di non riuscire ad arrivare a fine mese.
Tutto questo non è accettabile, soprattutto per chi ha lavorato una vita e dovrebbe avere il diritto di godersi la vecchiaia con un minimo di serenità.
La buona notizia è che una soluzione esiste ed è prevista dalla legge.
La Legge sul Sovraindebitamento è nata proprio per restituire dignità a chi è stato schiacciato dai debiti, permettendo di pagare solo ciò che si può, senza rimanere ostaggio dei creditori per tutta la vita.
Non si tratta di una scappatoia per chi non vuole saldare i propri conti, ma di una via d’uscita legale e giusta per chi, nonostante gli sforzi, non ha più i mezzi per farcela da solo.
Ma per accedere a questa soluzione è fondamentale affidarsi a professionisti che conoscano a fondo la materia, perché una pratica sbagliata o gestita male può significare perdere l’unica occasione per liberarsi dai debiti in modo definitivo.
[Caso reale] 127.000 € di debiti ridotti del 91,3% grazie alle procedure contro il sovraindebitamento
La crisi economica degli ultimi anni ha travolto tantissime persone, e Francesco è stato una di queste.
Aveva investito tutto – e anche di più – per sostenere l’attività della figlia, convinto che potesse essere una nuova opportunità per il loro futuro, ma le cose non sono andate come sperava.
La pandemia, i lockdown, il calo della domanda: nel giro di poco tempo, si è ritrovato con una montagna di debiti che lo schiacciava senza via d’uscita.
Le rate continuavano ad accumularsi, la pensione non bastava più e, per di più, era già sotto due pignoramenti e una cessione del quinto.
Ogni mese perdeva pezzi della sua pensione, senza alcuna prospettiva di liberarsi da quel peso.
Poi ha scoperto Legge3.it e per la prima volta ha capito che una via d’uscita esiste davvero.
La sentenza del Tribunale di Monza ha finalmente messo fine al suo incubo.
Con l’apertura della procedura di liquidazione controllata, tutti i pignoramenti sulla sua pensione sono stati bloccati e il debito di oltre 127.000 € è stato ridotto in briciole.
Grazie alla legge contro il sovraindebitamento, ora Francesco paga soltanto l’8,7% del totale in tre anni e il resto è cancellato per sempre.
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Come abbiamo visto, il pignoramento del quinto della pensione è già una situazione molto difficile per chi vive con un reddito limitato.
Il problema diventa ancor più insostenibile quando, oltre a questo, si accumulano altri debiti che portano alla condizione di sovraindebitamento.
In pratica, si arriva a un punto in cui i debiti non possono essere mai completamente saldati e il peso dei creditori si fa insopportabile.
La soluzione non sta nel tentare di contrastare ogni singolo pignoramento, ma nel rivolgersi ai benefici della legge contro il sovraindebitamento, pensata proprio per chi non riesce più a far fronte a un ammontare di debiti schiacciante.
Legge3.it è da anni specializzata in queste procedure e sa, molto più di avvocati e commercialisti, come farle applicare per ottenere risultati concreti.
Se ti trovi in una situazione di grave sovraindebitamento, dove i debiti ti impediscono di vivere serenamente, è il momento di agire.
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È il primo passo per riprendere in mano la tua vita e liberarti dal peso schiacciante dei debiti.
Buona vita,
Gianmario Bertollo