Molti pensano che subire un pignoramento sia già abbastanza pesante e che, una volta che un creditore ha iniziato a trattenere una parte della pensione o dello stipendio, si possa dire “ok, peggio di così non può andare”.
Purtroppo, la realtà è ben diversa.
Quando un creditore non riesce a recuperare tutto quello che gli spetta da un solo pignoramento, spesso passa all’attacco su più fronti.
E così, mentre un pezzo della pensione se ne va ogni mese, ecco che arriva anche il pignoramento sul conto corrente.
Ed è qui che la situazione diventa drammatica: perché non parliamo più solo di una trattenuta mensile, ma di un vero e proprio doppio colpo che può prosciugare in un attimo quel poco che rimane.
A questo punto la domanda è inevitabile: è davvero possibile subire un pignoramento della pensione e del conto contemporaneamente?
La risposta, per quanto assurda e spaventosa, è sì. E purtroppo accade molto più spesso di quanto si pensi.
Ma come può una persona che già fatica a far quadrare i conti con una pensione ridotta sopravvivere a un doppio pignoramento? Quali sono i rischi concreti? E soprattutto, esiste una soluzione per evitare di finire in questa trappola senza via d’uscita?
Pignoramento pensione e conto corrente contemporaneamente: in quali casi può avvenire?
Purtroppo, la risposta è semplice e brutale: in qualsiasi caso!
Non esiste un limite al numero di pignoramenti che un creditore può mettere in atto.
Se non riesce a recuperare il suo denaro da un’unica trattenuta, non si farà problemi a cercare altre strade per ottenerlo.
Ecco perché il rischio di un doppio pignoramento è reale e concreto.
Uno scenario frequente è il pensionato che subisce il pignoramento del quinto della pensione.
Una bella botta, certo. Tuttavia, in questo caso esiste un limite stabilito dalla legge che impedisce di andare oltre una certa soglia.
Ma attenzione: questo non mette al riparo da altri pignoramenti!
Se il creditore ritiene che la trattenuta sulla pensione non sia sufficiente, può benissimo procedere a pignorare anche il conto corrente.
Qui si apre un problema enorme: perché se su quel conto ci sono risparmi messi da parte con fatica, il rischio è che vengano spazzati via in un attimo.
Inoltre, se ci sono altri beni pignorabili – come la casa o altri immobili – il creditore può decidere di colpire anche quelli.
La verità è che, quando si hanno troppi debiti, il creditore non si accontenta mai di un solo pignoramento.
Agisce su più fronti, senza guardare in faccia nessuno, fino a quando non ha recuperato tutto quello che può.
E a rimetterci, come sempre, è chi si trova in difficoltà e non sa come difendersi.
Pignoramento pensione e conto corrente contemporaneamente: quali sono i limiti?
Quando ti trovi a subire il pignoramento della pensione e del conto corrente contemporaneamente, la prima reazione è di incredulità.
Purtroppo non è un’ingiustizia, è la legge.
I creditori possono agire senza limiti sul numero di pignoramenti.
L’unico vero freno sono i limiti imposti dalla normativa, che stabiliscono:
- Quali pensioni non possono essere pignorate.
- Qual è l’importo minimo che deve rimanere disponibile per il pensionato.
Ecco i numeri aggiornati al 2025:
- Pignoramento della pensione: la legge protegge una parte della pensione, lasciando intoccabile una somma pari a due volte l’assegno sociale.
Nel 2025, l’assegno sociale è di 534,41 €, quindi la soglia minima protetta è di 1.068,82 €.
Questo significa che, anche in caso di pignoramento, il pensionato deve poter contare almeno su questa cifra per le sue spese quotidiane.
- Pignoramento del conto corrente: il discorso cambia e diventa più insidioso.
Qui la soglia minima protetta è tre volte l’assegno sociale, quindi 1.603,23 €.
Se il conto corrente contiene più di questa somma, la parte in eccesso può essere pignorata immediatamente!
In uno scenario simile, un pensionato che ha messo da parte dei risparmi può vedere il creditore portarglieli via in un attimo.
Nel caso dei conti cointestati c’è un margine di protezione: la metà del saldo appartiene all’altro cointestatario e quindi, in teoria, non può essere toccata.
Ma attenzione: non è garantito che il giudice non permetta comunque il pignoramento!
In questi casi, si può fare opposizione, ma i soldi finiscono nelle mani del creditore, e recuperarli dopo è una vera impresa.
Pignoramento pensione e conto corrente contemporaneamente: come evitarlo grazie alla legge contro il sovraindebitamento?
Quando si ha un piccolo debito con una banca o una finanziaria, in genere ci si trova a dover gestire un solo pignoramento, il più comune è quello sulla pensione.
Ma quando i debiti sono troppi, la situazione cambia drasticamente.
Non si parla più di un semplice pignoramento, ma di un attacco su più fronti: pensione, conto corrente e, se ci sono altri beni, persino il pignoramento della prima casa.
Se il creditore non ottiene subito i suoi soldi, non si ferma. Agisce dove può, nei limiti della legge, ma senza scrupoli.
A quel punto, come si fa a sopravvivere?
C’è una soluzione definitiva: le procedure contro il sovraindebitamento, introdotte dalla Legge 3/2012 e ora contenute nel nuovo Codice della Crisi.
Queste procedure sono pensate proprio per chi è in una situazione senza via d’uscita.
Se i debiti sono diventati insostenibili, invece di subire passivamente pignoramenti su pignoramenti, puoi riprendere in mano la tua vita e pagare solo quello che puoi.
Come funzionano le procedure contro il sovraindebitamento?
- Non devi pagare il debito per intero: metti a disposizione solo quello che puoi permetterti.
- Il resto viene cancellato: un giudice omologa il piano di pagamenti e quello diventa il tuo nuovo accordo.
- Niente più pignoramenti: se sei dentro la procedura, i creditori non possono più toccare pensione, conto corrente o altri beni.
[Storia vera] Come abbiamo liberato Francesco da 280.000 € di debiti mettendo a disposizione circa 600 € al mese per 3 anni!
La LEGGE per CANCELLARE I DEBITI – 280.000 € di DEBITI ridotti del 93% con Legge3.it:
Francesco ha vissuto vent’anni di oppressione sotto il peso dei debiti accumulati con banche e Agenzia delle Entrate.
Il suo stipendio era pignorato, il conto corrente bloccato, e ogni tentativo di trovare una via d’uscita si rivelava un fallimento.
Ha provato a rivolgersi a diversi avvocati per debiti e sedicenti esperti, spendendo soldi inutilmente, ma il debito continuava a crescere.
Poi ha scoperto Legge3.it e ha deciso di affidarsi a veri specialisti del sovraindebitamento.
Abbiamo presentato il suo caso al Tribunale di Milano, ottenendo la liquidazione controllata: a fronte di un debito di 280.000 euro, Francesco dovrà versare solo 600 euro al mese per tre anni. Poi, finalmente, sarà libero.
Dopo due decenni di angoscia, oggi Francesco può guardare al futuro senza paura.
La sua storia dimostra che i debiti non sono una condanna a vita, ma servono le persone giuste per uscirne davvero.
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Subire un pignoramento sulla pensione, sul conto corrente o su altri beni è sicuramente un problema grave.
Ma il vero nodo della questione non è il singolo pignoramento: è il sovraindebitamento.
Se i debiti sono troppi e le rate impossibili da sostenere, nessun pignoramento potrà mai risolvere davvero la situazione.
Si finisce per vivere in un limbo, con i creditori che continuano a pretendere soldi e con l’ansia di non farcela mai.
Ma uscire da questa spirale è possibile.
Lo Stato ha previsto una soluzione proprio per chi, come te, si trova in questa condizione e non riesce più a gestire il peso dei debiti.
Se ogni mese ti resta troppo poco per vivere dignitosamente e i pignoramenti non fanno che aggravare la situazione, è arrivato il momento di agire.
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Buona vita,
Gianmario Bertollo