La gestione della crisi legata al sovraindebitamento in Italia, presenta un problema che nessuno osa denunciare: l’inefficienza degli OCC (Organismi di Composizione della Crisi).
Lo scorso 8 novembre si è tenuto a Roma, nella sala Tirreno del Palazzo della Regione Lazio, il Terzo Forum Nazionale sul Sovraindebitamento.
Il Forum è stato un momento molto importante per la presentazione del Terzo Rapporto Nazionale sul Sovraindebitamento, documento che raccoglie informazioni sull’andamento nazionale in merito alla gestione della crisi.
Su invito del presidente, Jimmy Greselin, dell’Associazione Liberi dal Debito, ho potuto affrontare l’argomento, offrendo la mia visione basata sull’esperienza di anni su quello che considero un nodo cruciale!
Per sua natura il Rapporto non vorrebbe essere un documento di denuncia, ma semplicemente una fotografia dello stato della gestione dell’insolvenza in Italia, ma sono i dati impietosi ad urlare inascoltati!
Cosa sono gli OCC e perché sono un problema
Gli OCC dovrebbero essere un supporto per chi si trova in situazioni di crisi o insolvenza.
Sono quelle figure previste dalla legge, anzi, che la legge ci impone, che dovrebbero aiutare a gestire le pratiche di sovraindebitamento ma che spesso si rivelano essere un ostacolo.
“Siete due morti che camminano con una lapide sulla testa, dove volete andare?”
Questa è stata la frase che Rosalba e Cesare, due ragazzi che avevano aperto un ristorante ad Avezzano, subendo il terremoto de l’Aquila e la crisi del 2008, si sono sentiti dire dal primo gestore della crisi con cui hanno parlato.
A Francesco e Claudia invece hanno detto: “Dovevate pensarci prima d’indebitarvi, perché adesso pretendete di togliervi i debiti.”
Lucia, che ha aperto un negozio nel 2019, un gestore ha detto: “Chi ve l’ha fatto fare di aprire un negozio? Mica tutti sono fatti per fare gli imprenditori, non lamentatevi se adesso avete i debiti.”
A Gabriella di Vicenza un liquidatore ha detto: “Io sono il braccio armato della legge e voi siete quelli che hanno i debiti.”
Questa è solo un piccolissimo esempio di cosa si sentono dire e di come si sentono le persone quando si trovano davanti questi funzionari.
Frasi come queste raccontano non solo la mancanza di empatia, ma anche un approccio freddo e dannoso.
Ma questo è solo uno dei tanti aspetti negativi che questi funzionari mettono in pratica se lasciati muovere in autonomia.
La legge ha fissato questa figura, ormai mitologica, la figura dell’OCC che è a tutti gli effetti un funzionario dello Stato.
Molte persone si trovano abbandonate in balia di gestori che ritardano le pratiche o le gestiscono in modo superficiale.
OCC pericolosamente fermo da 6 mesi
Ricevo spesso richieste e qualche tempo fa, un mio amico mi ha mandato un messaggio:
“Buongiorno Gianmario, come stai?
Ti scrivo per chiedere un consiglio, è da più di un anno che l’avvocato vostro ha inoltrato tutti i conteggi precisi al gestore della crisi nominato dal tribunale di Ivrea per la situazione debitoria dei miei genitori, ma finora quest’ultimo sembra sia fermo nonostante i solleciti dell’avvocato.
Si può fare qualcosa per smuovere il gestore della crisi oppure siamo nelle sue mani?”
Nonostante i numerosi solleciti da parte dell’avvocato, dopo un anno e sei mesi nulla si è mosso.
In questo messaggio si evidenziano due aspetti:
- Il blocco operativo – Il gestore della crisi ancora una volta si dimostra il principale ostacolo.
- L’impotenza delle famiglie – Chi si trova in sovraindebitamento vive prigioniero di un sistema che non dà risposte e che peggiora una condizione già estremamente fragile.
In situazioni come questa, ogni giorno di ritardo diventa un logorio psicologico ed un macigno economico.
Come può una famiglia in difficoltà aspettare per anni senza una soluzione concreta?
Ed anche questo non è un caso isolato.
“Buongiorno, riscontro ulteriore sollecito da parte dell’avvocato Tizio Caio. Mio malgrado, sarò costretto a presentare esposto all’ordine di Novara per il comportamento da lei tenuto nella sua funzione di gestore incaricato per gli opportuni provvedimenti. Il perentorio termine di presentazione della relazione si pone a dieci giorni dal ricevimento della presente.”
Questo è quello che ha scritto un referente dell’OCC ad un suo gestore, dopo che abbiamo segnalato più volte, visto che per mesi ha continuato ad ignorarci.
Il risultato?
458 giorni di attesa certificati dal Ministero della Giustizia diventano facilmente 781 o più. Un tempo insostenibile per chi sta cercando di risollevarsi da una crisi.
Questo il lato oscuro del sistema di gestione delle crisi. Un lato che necessita urgentemente di essere riformato per garantire giustizia e dignità a chi si affida a questi meccanismi.
Quando l’OCC peggiora la crisi
Il vero dramma si verifica quando i gestori dell’OCC non svolgono adeguatamente il proprio ruolo.
Come può una persona sovraindebitata affrontare la propria crisi, se chi dovrebbe aiutarla complica ulteriormente la situazione?
Il cliente va dall’OCC per avere una riduzione dei debiti, e l’OCC non riesce neanche a scrivere quanti debiti ha.
Questo livello di incompetenza danneggia non solo i singoli cittadini, ma anche il sistema di giustizia economica:
- Le persone in sovraindebitamento subiscono il danno del rinvio della loro richiesta con conseguenti pignoramenti o perdite di patrimonio e la beffa di vedersi rigettata la pratica con un aggravio di costi inutili.
- Il sistema ne risente in perdite di tempo da parte dei tribunali e mettendo anche in ridicolo il lavoro di OCC seriamente competenti e altamente professionali.
In molti casi, le relazioni prodotte dagli OCC sono incomplete o disordinate.
Infine, la documentazione, oltre a essere stata depositata in maniera disordinata e a volte illeggibile, non consente di verificare l’attività svolta dall’OCC.
È evidente che ci troviamo di fronte a un problema strutturale.
Questi non sono casi isolati, al contrario sono molto frequenti.
Una soluzione inefficace per il sovraindebitamento
La legge richiede il passaggio obbligatorio dagli OCC per accedere alle procedure di esdebitazione.
Ma questa soluzione, così com’è, spesso tradisce le aspettative.
Anziché risolvere la crisi, la complica ulteriormente, lasciando le famiglie in una condizione di attesa e incertezza.Il codice della crisi non obbliga l’OCC a depositare le pratiche in autonomia ma, in alcuni tribunali, questa possibilità è stata interpretata come un dovere.
Cosa puoi fare per risolvere la tua crisi?
Mai affrontare la crisi del sovraindebitamento da solo!
Questo è un principio molto importante, ma in questo bisogna anche fare estrema attenzione a non affidarsi a quelle figure che non sono lì per aiutarti ma che utilizzano il sistema per punirti!
In questo caso, andare direttamente da un OCC, senza la vera tutela di chi cura i tuoi interessi, come dice il mio amico Jimmy Greselin “è come andare a farsi difendere dal PM in un processo penale.”
Non affidarti ciecamente a un sistema che ha dimostrato più volte la sua inefficienza, hai bisogno di professionisti capaci di analizzare a fondo la tua situazione e agire concretamente.
Per risolvere seriamente e in modo definitivo il problema del sovraindebitamento, bisogna sempre affidarsi a chi fa questo lavoro in modo serio e professionale.
Occuparsi di persone in sovraindebitamento è qualcosa che va fatto con il rispetto di chi si trova in difficoltà, ecco perché è importante rivolgersi agli specialisti di Legge3.it
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Non permettere che un sistema inefficace decida il tuo futuro.
La tua libertà dai debiti può iniziare oggi.
Buona vita!
Gianmario Bertollo