debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni

Debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni: come tutelarsi?

Gli argomenti di questo articolo

I debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni significano una sola cosa: pericolo per l’intero patrimonio familiare!

Chi pensa che i debiti siano solo un problema del coniuge intestatario, si sbaglia, quando c’è la comunione, non esiste un “tuo” e un “mio”. Tutto diventa automaticamente “nostro”.

Case, conti, beni mobili e immobili: se sono stati acquistati durante il matrimonio, sono esposti e se uno dei due contrae un debito, anche l’altro ne subisce le conseguenze.

Quando si tratta di debiti , l’agenzia delle entrate, la banca o la finanziaria e non fanno distinzioni. Il creditore guarda i beni e agisce.

I debiti del coniuge in comunione dei beni sono una bomba a orologeria. Anche quando la coppia è in crisi e anche quando ci si è già separati di fatto.

Chi è in sovraindebitamento e crede che basti nascondere le carte si illude, perché i creditori non aspettano.

Fanno le loro indagini fino a trovare tutto quello che c’è da pignorare e se il patrimonio risulta in comunione, lo colpiscono senza esitazione!

Non conta chi ha firmato il contratto. conta che il debito c’è e che il patrimonio è attaccabile.

Chi crede di cavarsela soluzioni improvvisate o tentativi furbi, finirà per peggiorare la situazione.

Quando si affrontano debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni, ogni mossa sbagliata costa caro e il tempo gioca contro sempre.

Il rischio è trovarsi senza difese, mentre il creditore ha già l’ufficiale giudiziario pronto a bussare alla porta e lì, non si può più tornare indietro!

Cosa comporta la comunione dei beni?

Affrontare debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni significa conoscere prima di tutto cosa comporta davvero questo regime patrimoniale.

Molti lo scelgono al momento del matrimonio senza pensarci troppo, perché sembra una semplice formalità, ma non lo è.

La comunione dei beni unisce tutto ciò che viene acquistato dopo le nozze:

  • Un appartamento
  • Un’automobile
  • Un’attività commerciale
  • Persino un semplice conto corrente

Anche se intestati a un solo coniuge, diventano parte di un patrimonio comune e qui iniziano i problemi.

Quando uno dei due contrae un debito, quei beni possono essere usati per soddisfare i creditori.

Chi è estraneo al debito non viene tutelato solo perché non ha firmato nulla, se il bene è comune, può essere colpito!

Quando il coniuge indebitato si trova in sovraindebitamento, il danno può estendersi a tutto il nucleo familiare.

Non si tratta solo di pignoramenti, il rischio è la perdita del controllo sulla propria vita.

I debiti coniuge in comunione dei beni diventano un’ombra costante su ogni progetto, ogni acquisto e ogni scelta, anche un semplice passaggio di denaro tra coniugi può essere visto come sospetto.

I creditori non cercano spiegazioni, cercano beni da aggredire e la comunione beni debiti coniuge diventa il varco da cui entra l’attacco!

Chi pensa che basti non sapere, o non partecipare, si sbaglia, perché la legge non guarda chi ha causato il danno, guarda cosa è disponibile per risarcirlo e se è in comunione, è in pericolo.

Quali debiti rientrano nella comunione dei beni?

Non tutti i debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni colpiscono allo stesso modo.

Alcuni, in particolare, rappresentano un pericolo reale per l’intero patrimonio condiviso.

La legge distingue tra debiti personali e debiti familiari, ma nella pratica, questa distinzione è spesso sottile e pericolosa!

  • Se un coniuge accende un prestito per ristrutturare casa, quel debito entra nella sfera comune.
  • Se utilizza la carta di credito per spese alimentari o domestiche, anche quel debito rientra.
  • Stesso discorso per i finanziamenti destinati all’acquisto di mobili, elettrodomestici, auto di famiglia.

Tutto ciò che ha una finalità familiare, anche se intestato a uno solo, coinvolge entrambi ed è lì che i debiti coniuge in comunione dei beni iniziano a pesare come un macigno!

Basta poco perché il confine tra responsabilità individuale e responsabilità condivisa si dissolva.

Anche un’attività imprenditoriale, se avviata durante la comunione, può generare conseguenze patrimoniali comuni.

I beni usati per l’attività, anche se formalmente esclusi, possono essere esposti se c’è confusione nei movimenti economici.

Non è raro che un coniuge si trovi coinvolto in pignoramenti per debiti di cui ignorava perfino l’esistenza.

La comunione dei beni debiti coniuge è un canale aperto, e i creditori lo sanno.

Se il debito è riconducibile alla vita familiare, si estende come una macchia su tutto e a quel punto, la separazione dei beni arriva troppo tardi!

Chi paga i debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni?

Davanti a debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni, la responsabilità non è mai solo di chi ha firmato.

Il sistema non funziona così: quando un bene è in comunione, viene considerato attaccabile anche per i debiti dell’altro coniuge.

  • Non serve essere coobbligati. 
  • Non serve aver firmato la fideiussione.

Se il debito è legato alla gestione familiare, si paga in due e questo vale anche per i beni intestati esclusivamente all’altro coniuge, se acquistati durante il matrimonio.

I debiti coniuge in comunione dei beni possono travolgere immobili, conti correnti, stipendi, pensioni. Chi prova a uscirne con una dichiarazione tardiva di separazione dei beni, arriva spesso troppo tardi!

Perché quando il debitore si trova in estrema difficoltà a pagare i debiti, i creditori sono già pronti e hanno in mano strumenti precisi, rapidi, efficaci.

Il primo passo è il pignoramento! 

Nel frattempo, l’altro coniuge si ritrova coinvolto in una spirale che non ha provocato, ma che lo travolge ugualmente.

La comunione beni debiti coniuge è un meccanismo a senso unico: protegge nei periodi di crescita, distrugge in quelli di crisi!

Quando arriva la crisi, non fa distinzioni tra innocenti e colpevoli, si paga e basta!

Chi paga i debiti del coniuge separato legalmente ma in comunione dei beni?

Anche con una separazione legale, i debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni continuano a produrre effetti pericolosi.

Separarsi non basta, finché i coniugi risultano sposati e in comunione, il patrimonio resta condiviso!

La comunione non si annulla da sola e non si scioglie con una firma davanti al giudice, serve una modifica del regime patrimoniale.

Serve un atto specifico, chiaro, registrato, altrimenti, i beni continuano a essere considerati comuni e i debiti coniuge in comunione dei beni restano un rischio diretto per entrambi.

Molti ricevono consigli sbagliati per mettere in salvo i beni:

  • Separarsi “solo sulla carta”. 
  • Intestare tutto a un parente. 
  • Spostare i soldi su un altro conto.

Sono scelte pericolose e spesso inutili perché i creditori hanno visto di tutto e conoscono ogni trucco.

Chi prova a salvare il patrimonio con la furbizia, lo espone al peggio, perché basta un’indagine patrimoniale per scoprire tutto, avviare un’azione revocatoria e tutto torna indietro come prima, anzi, peggio di prima!

La comunione beni debiti coniuge resta attiva finché non viene formalmente sciolta e quando i debiti sono eccessivi e pressanti, i tempi per reagire si accorciano.

Chi si affida a scorciatoie finisce spesso col perdere anche ciò che poteva salvare, perché quando arriva il creditore, non c’è spazio per spiegazioni, c’è solo da pagare con tutto quello che si ha!

Come tutelarsi dai debiti del coniuge?

Nel tentativo di sfuggire ai debiti contratti dal coniuge in regime di comunione dei beni, molti si affidano a soluzioni che sembrano brillanti, ma sono solo illusioni pericolose.

  • C’è chi consiglia di intestare i beni all’altro coniuge.
  • Chi suggerisce di donarli ai figli.
  • Chi propone una separazione veloce per svincolarsi dal patrimonio.

Tutti stratagemmi che, nella realtà, non fanno altro che aggravare la situazione!

La donazione è facilmente impugnabile, la separazione, se non seguita da un cambio formale del regime patrimoniale, non serve a nulla e i creditori conoscono ogni trucco!

Chi agisce in questo modo rischia di finire sotto accusa per frode e di perdere tutto, più in fretta di quanto immagini.

E’ come costruire una staccionata mentre la casa va a fuoco!

Si perde tempo e si alimenta il danno.

I debiti coniuge in comunione dei beni non si cancellano con una firma o una finta strategia, serve una visione seria, concreta, onesta.

Un principio semplice ma fondamentale: i debiti si affrontano, non si evitano.

Solo chi ha il coraggio di guardare in faccia il problema può aprire la strada a una vera soluzione.

Come risolvere definitivamente in caso di sovraindebitamento familiare

Se la situazione debitoria dei coniugi è estremamente compromessa, esiste una sola strada che può liberare entrambi dalla situazione di sovraindebitamento.

Con la comunione dei beni debiti sono condivisi e di conseguenza tutto il patrimonio è trascinato nel problema.

Problema che a questo punto non è più “salvare il patrimonio”, bensì liberarsi definitivamente da tutti i debiti, per non rischiare di rimanere schiavi a vita dei creditori!

  • Le procedure sul sovraindebitamento, introdotte dalla legge 3 del 2012 e contenute nel codice della crisi, sono l’unica strada possibile per liberarsi da tutti i debiti contratti da uno o da entrambi i coniugi.
  • Le procedure contro il sovraindebitamento non sono scorciatoie, sono strumenti di legge che permettono di pagare solo ciò che si può e liberarsi del resto, definitivamente.
  • Le procedure permettono di avere un piano di pagamenti sostenibile, per un periodo di tre anni e, alla fine di questo periodo, il resto dei debiti viene cancellato.
  • Le procedure prevedono una particolare modalità, dedicata proprio al nucleo familiare, dove i debiti coniuge in comunione dei beni vengono trattati insieme per dare un unico piano familiare.

Contrariamente al passato, oggi è finalmente possibile che anche i coniugi possano liberarsi da tutti i debiti che non possono pagare, attraverso la legge salva suicidi.

Chi si trova in una situazione di sovraindebitamento familiare ha una sola urgenza: uscire dal pantano prima che sia troppo tardi.

Se anche tu sei in sovraindebitamento, allora devi sapere che hai una seria possibilità di liberarti di tutto e poter ripartire da capo.

Queste procedure ti mettono a disposizione una seconda possibilità per te e per la tua famiglia!

Per ricevere una consulenza specialistica gratuita, chiama ora Legge3.it al Numero Verde 800 66 25 18

In questo modo saprai come uscire fuori dal tunnel dei debiti in modo definitivo!

Non perdere tempo, agisci prima che sia il creditore a dettare le regole.

Buona vita!

Gianmario Bertollo

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