Nel mondo del credito, la cessione di un debito da una banca a una società privata è una pratica molto comune.
Le banche non sempre scelgono di mantenere i crediti in portafoglio: ci sono situazioni in cui, per ragioni strategiche o finanziarie, decidono di venderli.
Questo accade, ad esempio, in caso di fusioni tra istituti, quando uno dei due deve liberarsi di una parte dei crediti.
Ma il caso che ci interessa di più è un altro: quando la banca cede i crediti che non riesce più a recuperare.
Per una banca, infatti, i crediti non riscossi rappresentano un problema di bilancio.
Gestire un ufficio recupero crediti e avviare azioni legali ha un costo, e c’è sempre il rischio che il debito cada in prescrizione, con una perdita totale per l’istituto.
Per questo motivo, molte banche preferiscono monetizzare subito, vendendo il credito a una società privata per una somma inferiore al suo valore nominale.
Il nuovo creditore, che ha acquistato il debito per un importo ridotto, avrà un solo obiettivo: incassare il più velocemente possibile.
Ecco perché, quando il proprio debito viene ceduto, spesso si passa da una banca con cui si poteva almeno trattare, a società di recupero crediti molto più aggressive.
In questo articolo ti mostrerò come funziona davvero la cessione del credito e, soprattutto, come difenderti da questa situazione che, in molti casi, si trasforma in una vera e propria aggressione.
Cessione credito bancario: cos’è?
La cessione del credito da banca a privato è un’operazione perfettamente legale, regolata dal Codice Civile.
In pratica, la banca o la finanziaria che aveva concesso il prestito decide di vendere il credito a una società terza, che ne diventa la nuova titolare.
Le aziende possono vendere i loro crediti su fattura alle banche e negli ultimi mesi si è parlato molto della cessione del credito legata al Superbonus 110%.
Tuttavia, qui parliamo di un altro tipo di cessione: quella dei debiti che le banche non riescono più a riscuotere e che finiscono nelle mani di società aggressive e senza scrupoli, che non hanno alcun interesse a trovare soluzioni accomodanti.
Il creditore non si ritrova più di fronte degli interlocutori disponibili a comprendere le difficoltà del debitore, nessuno con cui poter negoziare qualche giorno di respiro.
Solo fredde comunicazioni scritte, email minacciose e telefonate insistenti.
Cosa succede in caso di cessione del credito bancario?
Quando una banca cede un credito a un soggetto privato, chi acquista il debito – il cosiddetto cessionario – subentra in tutto e per tutto nei diritti del precedente creditore.
Questo significa che la nuova società ha il potere di esigere i pagamenti arretrati, applicare more e interessi e, se necessario, avviare azioni legali per il recupero delle somme.
Per legge, il debitore deve essere informato della cessione attraverso una comunicazione ufficiale, come stabilito dall’articolo 1264 del Codice Civile.
Questo avviso può arrivare sotto forma di raccomandata A/R oppure, nei casi di cessione di crediti in blocco, attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il problema è che nessuno ti chiede il permesso: basta che la banca comunichi la cessione e, dal momento in cui ricevi la notifica, il passaggio del credito è valido a tutti gli effetti.
Il passaggio da una banca a una società privata di recupero crediti porta con sé un mare di problemi:
- Fine del rapporto con la banca – Se prima avevi un referente con cui parlare, ora ti ritrovi a interfacciarti con una società che non vuole ascoltare le tue difficoltà.
- Poca chiarezza – Spesso le comunicazioni della cessione arrivano in ritardo o sono poco chiare. Questo può portare a situazioni assurde, come pagare una rata alla banca che ha ceduto il credito, mentre il nuovo creditore pretende il pagamento dello stesso importo.
- Pressioni e minacce – Le società che acquistano i crediti sono spesso aggressive. Non si fanno problemi a minacciare azioni esecutive, pignoramenti e fermi amministrativi se il debito non viene saldato in fretta.
Insomma, la cessione del credito è spesso un’escalation di problemi per il debitore, che si trova in balia di soggetti senza scrupoli.
Cessione credito bancario: perché avviene?
La cessione del credito da banca a privato avviene per un motivo molto semplice: le banche hanno bisogno di liquidità e vogliono liberarsi dei crediti in sofferenza.
Quando un cliente smette di pagare un prestito o un mutuo, la banca tenta prima il recupero crediti con i propri uffici interni o tramite società esterne.
Se il recupero non va a buon fine, preferisce cedere il credito a un prezzo ridotto piuttosto che tenerlo in bilancio come perdita.
A livello contabile, per una banca, avere un bilancio pieno di crediti inesigibili significa rischiare di perdere la fiducia degli investitori e degli organi di controllo.
Molti credono che, siccome la banca ha ceduto il credito a un prezzo inferiore, allora ci sia spazio per chiuderlo con un saldo e stralcio a condizioni super vantaggiose.
Difatti, negli anni si sono diffuse vere e proprie leggende sul fatto che le banche vendano i crediti “a pacchetti” per pochi centesimi sul valore reale.
Il che porta a pensare che si possa proporre un saldo e stralcio con uno sconto enorme.
La verità è ben diversa: nessuna banca svende crediti da decine di migliaia di euro per pochi spiccioli.
Chi ti racconta queste cose lo fa per convincerti a firmare un contratto con lui e pagargli una parcella, promettendoti che riuscirà a chiudere il debito con un forte sconto.
Nel migliore dei casi, si ottiene un abbassamento del 20-30%.
Ma se quella cifra non ce l’hai, a cosa ti è servito tutto questo? Avrai solo pagato inutilmente un avvocato o un’agenzia del debito che non ha risolto nulla.
Un altro aspetto che pochi conoscono è che la cessione del credito non riguarda solo i debitori in difficoltà.
Anche se hai sempre pagato le rate del tuo prestito o mutuo, la banca potrebbe comunque decidere di vendere il tuo credito.
Quando avviene la cessione, vieni informato tramite una comunicazione con raccomandata A/R, che può arrivare da due soggetti diversi:
- Dalla banca o finanziaria che ha ceduto il credito → In questo caso, basta una semplice lettera che ti informa della cessione.
- Dal nuovo creditore (il cessionario) → Se la comunicazione arriva solo da chi ha acquistato il credito, deve contenere anche la prova certa del trasferimento.
Perché è importante?
Perché se una società privata ti chiede di pagare senza fornire alcuna prova della cessione, quella richiesta è carta straccia.
Un altro aspetto cruciale è che il nuovo creditore eredita sia i diritti che i doveri del creditore originario. Questo significa che può:
- Pretendere il pagamento e avviare azioni esecutive.
- Subire le tue opposizioni, proprio come sarebbe accaduto con la banca.
Ecco perché, quando un credito viene ceduto, è fondamentale non farsi trovare impreparati e sapere come difendersi nel modo giusto.
Cessione del credito bancario: come difendersi?
Nella maggior parte dei casi, la cessione del credito avviene perché il debitore ha smesso di pagare.
Le banche e le finanziarie non vogliono perdere tempo con crediti difficili da recuperare, quindi li cedono a società specializzate a un prezzo inferiore, che poi cercheranno di incassare il più possibile.
Per loro i debiti sono solo merce di scambio: la banca vuole liberarsi del problema senza rimetterci troppo, mentre chi acquista il credito lo fa per guadagnarci.
Se la tua banca ha ceduto il credito significa che ha già deciso di chiudere il rapporto con te, stabilendo che per lei sei un cliente perso e liberandosi del tuo debito piuttosto che gestirlo direttamente.
Questo accade soprattutto quando le difficoltà finanziarie sono già gravi e, quando la cessione del credito avviene, le conseguenze sono chiare:
- Il rischio concreto di pignoramenti su conto corrente, stipendio, pensione o beni immobili.
- L’impossibilità di rinegoziare il debito con la banca, perché il nuovo creditore non è disposto a fare sconti o dilazioni come poteva fare l’istituto originario.
- L’escalation delle azioni legali, perché il nuovo creditore non ha interesse a “capire” la tua situazione, ma solo a recuperare il massimo possibile.
Molte persone inoltre, quando scoprono che il loro credito è stato ceduto, si concentrano solo su questo singolo problema.
Ma la verità è che se la banca ha ceduto il tuo debito, probabilmente ne hai anche altri in difficoltà o che stanno per esserlo.
Concentrarsi solo su quella specifica somma significa guardare il dito invece della luna, ignorando che il vero problema è più grande.
Non basta trovare una soluzione per il singolo debito, serve una strategia che risolva tutto alla radice.
Ed è qui che entra in gioco la vera soluzione per chi è in sovraindebitamento: non si tratta di cercare di “contrattare” con chi ha acquistato il credito, ma di agire in modo definitivo per cancellare tutti i debiti.
Cessione del credito bancario: come risolvere?
Di fronte a una situazione di sovraindebitamento, comprese le problematiche legate alla cessione del credito, esiste una sola vera soluzione: la legge 3/2012 contenuta nel nuovo Codice della Crisi.
Questa normativa ti permette di uscire definitivamente dalla morsa dei debiti, mettendo a disposizione solo ciò che puoi realmente permetterti per un periodo di tempo limitato.
Se oggi ti senti soffocato dalle rate e dai creditori che bussano alla porta, sappi che non sei destinato a vivere così per sempre: la legge sul sovraindebitamento ti consente di risolvere tutto in tre anni.
Non si tratta di una semplice dilazione o di un compromesso con i creditori, ma di una soluzione definitiva:
- Paghi solo quello che puoi, sulla base della tua reale capacità economica.
- Dopo tre anni, il debito rimanente viene cancellato per sempre.
- Tutto avviene in modo legale, con la sentenza di un giudice che ti tutela.
So bene che la situazione in cui ti trovi ti sta distruggendo.
L’ansia di non poter pagare, la paura che i debiti ricadano sulla tua famiglia, la frustrazione di dover rinunciare a tutto.
So che vedi negli occhi dei tuoi figli il peso di questa condizione e che ogni giorno cerchi disperatamente una via d’uscita.
La buona notizia è che questa via d’uscita esiste, ed è già prevista dalla legge.
Non devi più vivere nella paura, non devi più sentirti braccato dai creditori.
Quello che devi fare è agire subito e richiedere una consulenza gratuita con uno Specialista di Legge3.it.
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E per farti capire che la libertà dai debiti è possibile, voglio raccontarti la storia di chi, proprio come te, pensava di non avere più speranze.
[Storia vera]: Francesco si libera da 280.000 € di DEBITI: ridotti del 93% con Legge3.it
La LEGGE per CANCELLARE I DEBITI – 280.000 € di DEBITI ridotti del 93% con Legge3.it.
Per vent’anni, Francesco ha vissuto sotto il peso schiacciante dei debiti.
Un’attività avviata con la famiglia e poi naufragata lo aveva portato a perdere tutto: serenità, fiducia nel futuro e, soprattutto, la possibilità di vivere senza l’incubo costante dei creditori.
I debiti con le banche, l’Agenzia delle Entrate, i pignoramenti sullo stipendio e sul conto corrente lo avevano portato a un punto di rottura.
Ogni mese era una battaglia per sopravvivere, ogni giorno era segnato dalla paura di non farcela.
Come spesso accade, aveva provato a trovare una soluzione, rivolgendosi a vari avvocati e presunti esperti.
Il risultato? Solo illusioni e altre spese inutili, mentre il debito continuava a crescere.
Poi, finalmente, ha scoperto la legge contro il sovraindebitamento, la stessa legge che oggi è parte del Codice della Crisi, e ha deciso di affidarsi a veri specialisti.
Noi di Legge3.it abbiamo presentato il suo caso al Tribunale di Milano e ottenuto l’apertura della procedura di liquidazione controllata.
Oggi Francesco non è più schiavo delle banche e dell’Agenzia delle Entrate.
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La cessione del credito da banca a privato è spesso il segnale che qualcosa è andato storto.
Se ti trovi in questa situazione, significa che hai difficoltà a sostenere le rate di prestiti o mutui e che il rischio di pignoramenti e azioni legali è sempre più concreto.
Probabilmente stai già facendo enormi sacrifici per cercare di restare a galla, rinunciando a tutto pur di pagare, ma senza riuscire a vedere la fine di questo incubo.
Se hai la sensazione di essere intrappolato in una spirale senza uscita, è il momento di prendere in mano la situazione.
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Gianmario Bertollo